24 aprile 2023
“Superbasket. I Tesori della Memoria” Riconoscimento ad Agostino Ercolessi per gli oltre 50 anni di attività panathletica
Dal Club di Pesaro:
«Da Pesaro lanciamo la sfida agli Stati Uniti, e se il basket fosse nato in Europa?» Con questa provocazione è iniziata la visita in esclusiva per i soci del Panathlon Club Pesaro presieduto da Angelo Spagnuolo della mostra “Superbasket. I Tesori della Memoria”, allestita al Centro Arti Visive Pescheria in occasione dei 45 anni della rivista Superbasket. A guidare i soci del Club pesarese tra i numerosi memorabilia in mostra il curatore Alberto Cecere.
«Il basket ufficialmente è nato nel 1891 negli Stati Uniti, ma in mostra abbiamo un documento che potrebbe smentire questa origine. – Racconta Cecere ai soci presenti ripercorrendo la storia della palla a spicchi - Si tratta di una copia del giornale “La ginnastica” del 1880 in cui viene descritta una pallacanestro embrionale vista a Francoforte. Questo potrebbe riscrivere la storia di questo sport». Non solo storia, ma anche pallacanestro femminile, giochi in scatola, il grande basket americano e nostrano e numerosissimi aneddoti. In mostra al Centro Arti Visive Pescheria anche tanti cimeli della pallacanestro pesarese; dalle prime maglie ai trofei vinti dalla Victoria Libertas, dalle foto storiche alla Carpegna Prosciutto Pesaro Basket dei nostri giorni.
Numerosi gli ospiti della serata, oltre ad Alberto Cecere, a parlare di basket di ieri e di oggi anche Giampiero Hruby direttore della rivista “Superbasket” nella versione on line, il giornalista Umberto Zapelloni e Sergio Tavčar, storica voce di Tele Capodistria che ha ricordato Pero Skansi recentemente scomparso. «Ho ricordi magnifici di Pero. Era una persona che di basket sapeva tutto e ragionava con lucidità e semplicità. Rendeva semplici le cose difficili. Discutere di basket con lui è stata una delle più grandi esperienze intellettuali della mia vita. Aveva un solo difetto, era molto intelligente e non concepiva che i suoi giocatori fossero “stupidi” e non capissero le sue istruzioni».
Tra gli ospiti anche il Sindaco di Pesaro, Matteo Ricci; l’assessore allo Sport Mila Della Dora; il presidente della VL, Ario Costa; il presidente del Consorzio Pesaro Basket, Franco Arceci e Franco Bertini, colonna della pallacanestro italiana e giornalista, che ha ricordato un altro giocatore da poco scomparso, Paolo Gurini.
La serata, iniziata con una cena nei locali del Museo Officine Benelli grazie alla disponibilità del suo Direttore Paolo Marchinelli, è stata anche l’occasione per consegnare un riconoscimento ad Agostino Ercolessi, socio fondatore del Panathlon Club Pesaro nel 1957, per omaggiare gli oltre 50 anni di attività panathletica e la sua straordinaria esperienza sportiva, citata anche da Gianni Brera sulle pagine della Gazzetta dello Sport.
«Una conviviale di cui siamo particolarmente orgogliosi – ha commentato il Presidente del Club Angelo Spagnuolo -. Abbiamo visitato due luoghi, Museo Officine Benelli e Pescheria Centro Arti Visive, simbolo di Pesaro 2024. A dimostrazione, ancora una volta, che sport e cultura non sono mondi distanti ma strettamente collegati e connessi l’un l’altro».
«Da Pesaro lanciamo la sfida agli Stati Uniti, e se il basket fosse nato in Europa?» Con questa provocazione è iniziata la visita in esclusiva per i soci del Panathlon Club Pesaro presieduto da Angelo Spagnuolo della mostra “Superbasket. I Tesori della Memoria”, allestita al Centro Arti Visive Pescheria in occasione dei 45 anni della rivista Superbasket. A guidare i soci del Club pesarese tra i numerosi memorabilia in mostra il curatore Alberto Cecere.
«Il basket ufficialmente è nato nel 1891 negli Stati Uniti, ma in mostra abbiamo un documento che potrebbe smentire questa origine. – Racconta Cecere ai soci presenti ripercorrendo la storia della palla a spicchi - Si tratta di una copia del giornale “La ginnastica” del 1880 in cui viene descritta una pallacanestro embrionale vista a Francoforte. Questo potrebbe riscrivere la storia di questo sport». Non solo storia, ma anche pallacanestro femminile, giochi in scatola, il grande basket americano e nostrano e numerosissimi aneddoti. In mostra al Centro Arti Visive Pescheria anche tanti cimeli della pallacanestro pesarese; dalle prime maglie ai trofei vinti dalla Victoria Libertas, dalle foto storiche alla Carpegna Prosciutto Pesaro Basket dei nostri giorni.
Numerosi gli ospiti della serata, oltre ad Alberto Cecere, a parlare di basket di ieri e di oggi anche Giampiero Hruby direttore della rivista “Superbasket” nella versione on line, il giornalista Umberto Zapelloni e Sergio Tavčar, storica voce di Tele Capodistria che ha ricordato Pero Skansi recentemente scomparso. «Ho ricordi magnifici di Pero. Era una persona che di basket sapeva tutto e ragionava con lucidità e semplicità. Rendeva semplici le cose difficili. Discutere di basket con lui è stata una delle più grandi esperienze intellettuali della mia vita. Aveva un solo difetto, era molto intelligente e non concepiva che i suoi giocatori fossero “stupidi” e non capissero le sue istruzioni».
Tra gli ospiti anche il Sindaco di Pesaro, Matteo Ricci; l’assessore allo Sport Mila Della Dora; il presidente della VL, Ario Costa; il presidente del Consorzio Pesaro Basket, Franco Arceci e Franco Bertini, colonna della pallacanestro italiana e giornalista, che ha ricordato un altro giocatore da poco scomparso, Paolo Gurini.
La serata, iniziata con una cena nei locali del Museo Officine Benelli grazie alla disponibilità del suo Direttore Paolo Marchinelli, è stata anche l’occasione per consegnare un riconoscimento ad Agostino Ercolessi, socio fondatore del Panathlon Club Pesaro nel 1957, per omaggiare gli oltre 50 anni di attività panathletica e la sua straordinaria esperienza sportiva, citata anche da Gianni Brera sulle pagine della Gazzetta dello Sport.
«Una conviviale di cui siamo particolarmente orgogliosi – ha commentato il Presidente del Club Angelo Spagnuolo -. Abbiamo visitato due luoghi, Museo Officine Benelli e Pescheria Centro Arti Visive, simbolo di Pesaro 2024. A dimostrazione, ancora una volta, che sport e cultura non sono mondi distanti ma strettamente collegati e connessi l’un l’altro».