UNA SERATA A TUTTA MOTOGP
Da Forlì:
Il 26 gennaio il Panathlon Club Forlì ha dedicato una bella serata, condotta con la consueta maestria dal giornalista bolognese Alberto Bortolotti, ai motori e alla Moto GP.
Il primo ospite a parlare è stato Loris Reggiani.
Dapprima grande pilota, poi seconda voce e commentatore televisivo ai tempi in cui tutti gli italiani erano davanti alla televisione per seguire le gesta di Valentino Rossi, Reggiani ha ricordato che la sua più grande preoccupazione era quella di dire meno stupidaggini (in realtà ha usato un altro termine...) possibili. Successivamente ha ribadito l’ottimo rapporto instaurato con Guido Meda, tanto da definire fantastica l’esperienza lavorativa vissuta assieme; infine, con estrema sincerità, ha anche riconosciuto di non essere riuscito a trasformarsi da pilota a telecronista: dopo un po’ si annoiava, andare fino in Australia solo per dire banalità o quasi non faceva per lui, dunque ha pensato di lasciar perdere e fare altro.
È poi stata la volta di Andrea Dovizioso, alla sua prima uscita forlivese non più in veste di pilota. Bortolotti lo ha sollecitato chiedendogli se avvertisse il richiamo della Moto GP, e il forlivese ha risposto dicendo di sentirsi, per ora, in una situazione particolare, in cui si lasciano tutte le porte aperte. Ricoprire altri ruoli non è facile dopo essere stato pilota, perché manca l’adrenalina. “Farò qualcosa se mi coinvolge – ha quindi aggiunto Dovizioso – ma non so cosa succederà nel mio futuro. Ho quasi 37 anni, sono contento, felice e sereno per la mia carriera. È stato brutto non essere competitivo nel 2022, e in quel modo non potevo più andare avanti. I tre anni consecutivi in cui mi sono piazzato al secondo posto nella classifica del campionato mondiale sono stati tosti ma molto,molto belli. Non li ho percepiti come una sconfitta, in un anno ho vinto addirittura sei gare. Certo non era possibile rilassarsi perché c’è tanto stress e non riesci a cogliere gli aspetti belli e positivi”.
Anche Reggiani, intervenuto in proposito, ha affermato che, col senno di poi, riuscire a fare il lavoro che è il tuo hobby, se paragonato alla sorte degli altri, significa essere stati baciati dalla fortuna. Per arrivare a certi livelli ci vuole una buona dose di buona sorte, perciò la sfortuna, per un pilota professionista, è fuori dal contesto.
Dovizioso ha poi spiegato quale sia oggi il suo progetto per il futuro: “Da anni cerco un posto per creare piste da cross e un centro sportivo per le moto. Ho intenzione di vivere di queste cose, quindi ho cercato un terreno vicino a casa. L’ho trovato a Monte Coralli, abbiamo raggiunto un accordo e ho preso la pista in gestione. Mi sono fatto prendere da questo progetto, ci sto rimettendo, so che non è redditizio ma la passione è tanta e voglio esplorare questa realtà.
Mi piace l’idea, ci credo con convinzione. La pista ha 40 anni di storia (vi si sono disputate anche gare del mondiale) e sarà inevitabile cercare di cambiare qualcosa”.
Si preso a questo punto la scena Nadia Padovani, moglie del compianto Fausto Gresini.
“Ho deciso subito di portare avanti l’azienda, anche se è un’impresa davvero difficile, visto che non è per niente semplice da gestire. Fausto voleva un team suo, indipendente, a partire dal 2022. Così in tre mesi abbiamo messo in piedi il progetto. Quando abbiamo comunicato che avremmo partecipato al campionato mondiale, sono tornata a casa piangendo”.
A cosa pensa prima di dormire?
“A Fausto, che è ancora con me tutti i giorni. Gli chiedo spesso di aiutarci e lui mi ha già ascoltato lo scorso anno, quando abbiamo vinto la gara inaugurale del campionato mondiale di Moto GP. È stato incredibile”.
Padovani, a precisa richiesta, ha poi tracciato un profilo di Enea Bastianini, lo scorso anno pilota del team Gresini:
“Lo conoscevo da ragazzino, poi l’ho ritrovato da grande. È un tipo tranquillo, non vuole apparire, è uno normale. Ma in moto si trasforma in una bestia. Ha un talento assoluto. Sa gestire le gomme e questo fa la differenza: quando gli altri calano verso fine della gara, lui va più forte di tutti”.
Tra due o tre anni, dove vorrebbe arrivare Nadia Padovani?
“L’obiettivo è vincere il campionato del mondo. Quest’anno ci sono quattro Team Ducati e sono difficili da gestire. L’anno scorso è stata una stagione davvero incredibile, vediamo cosa accadrà nel 2023”.
Bortolotti ha di seguito intervistato Carlo Merloni, manager del Team Gresini:
“Nadia è tosta, mai avrei creduto diventasse una imprenditrice. E stato coraggiosa, con una certa dose di incoscienza. Ci vogliono almeno 12 milioni per mandare avanti un team per una stagione in Moto Gp, per fortuna noi abbiamo sponsor fedeli che ci sostengono da un decennio. Del resto, nell’era della Moto GP abbiamo vinto più gare di tutti gli altri team privati”.
Da ultimo, parola ad Alberto “pigiamino” Giribuola, ingegnere che quest’anno ha deciso di lasciare la Ducati per accasarsi alla KTM.
“Ero capo squadra da 7 anni, sentivo il bisogno di cercare la performance quando andava ancora creata. Mi piace inventare qualcosa, è stimolante. Restare alla Ducati con Enea Bastianini era di sicuro la strada più semplice, ma ho preferito accettare la sfida ingegneristica che ti spinge a migliorare sempre. Non conosco ancora bene la KTM, ma penso che la mia esperienza aiuterà. Io sono abbastanza positivo, potremmo toglierci delle soddisfazioni già da quest’anno”.
Verso la fine dell’incontro, le ultime domande sono state poste dal pubblico; in particolare ci si è interrogati sul perché nella scorsa stagione si sono visti davvero pochi, veri duelli. A rispondere è
stato Dovizioso:
“In Moto GP c'è una continua evoluzione. Oggi le moto private sono molto simili a quelle ufficiali. Il pilota può ancora fare la differenza ma il margine si è ridotto. Il carico aerodinamico è maggiore, le gare sono di prestazione e non di lotta, e poi i piloti trovano moto con cui è difficile fare errori”.
Poco dopo le 23, foto di rito, fiori e premiazioni hanno chiuso una bella serata di sport.